L’io dovette farsi soggetto in ogni dove delle terre che mi ospitavano, in ogni angolo di ciascuna delle case che abitavo, in ogni istante che compose e compone la mia esistenza quotidiana fino a che io fui in grado di volere, fui capace di sentire, la dolcezza di poter diventare, alla fine, (una) persona.

“Voglio starti vicino fino a che vivrò, fino a quando, infine, sarai (per sempre) l’esitazione di fronte alla estensione senza misura di quello che resterà da dire ancora…“ (Il Bionauta – manoscritto inedito – 1915 – pag. 365.)

Nero, verde, oro. Solo questa successione. Costringerti a capire. Costringermi ad ammettere. Che una relazione ha poche cose preziose. E per questo ha bisogno di in infinità di tempo per farne capolavori. Tanto tempo che si dice, infatti, per sempre.

(*)cioè imparare a tenere assieme, dignitosamente il desiderio, che preme sui corpi, con la natura del tempo: che, invece, scivola dalle nostre spalle con accorta precisione di parole.  

(in quel momento: ‘credo di amarla se sento che voglio apparire dignitoso ai suoi occhi’. Così, in quel momento, il pensiero).

(*)..con la loro punta di grafite verserò un po’ del tuo sangue che mi serve per vivere

Antropocene: Età degli Uomini che si son presi la Terra segnandola intera d’impronte anonime d’amori irragionevoli. 

(*)… questo dico per essermi accertato che al tuo apparire si arresta in me, per un certo tempo,  il moto reciproco delle cose.  

(*) è coerenza logica o conseguenza bio-logica?

(*)…e, all’opposto, la composizione corale della mancanza di noi che s’alza e suona al tuo partire.

(*) cioè: io, oramai, volevo.

(*) (di noi!)

(*)Però: si deve sapere che tu sei il discorso, che avanza piano, e chiede tempo per lo sviluppo dell’intelligenza.

(*)ogni volta che mi capita di pensare che tu sia tutto ed io quasi niente.

(*) … magari, un mattino, anche tu…

(*)…adeguare la mia stanza alle tue predilezioni estetiche!

(*)… mentre traccia la strada che ci porta via dalla storia.

(*).… è il caso di fare qualcosa di ‘male’ che ci levi il male che ci hanno fatto.

(*)in questa azione si annidano l’amore e il domani di lei. 

Voglio evitare quel momento in cui l’amore diventa poesia, e si dissolve.

(*)… perché raramente c’è una sola onda.

(*)“Il bionauta”- pagina 9 – anonimo – 1915 -manoscritto inedito. 

(*)parcheggio audace per il grande desiderio.

(*) ieri durante la cerimonia di incoronazione

(*) Quando il giorno è una festa il teatro è l’intera città.