scarponi nuovi di pelle di capra

La mia attività di lettura attualmente si compie cancellando con un pennarello nero la parte brutta del testo affinché resti soltanto quel (poco) che vale.

È il negativo del precedente sottolineare che svela come evidenziare il bello sia fondato su una protesta insolente e oscena di eliminazione.

Bisognerà comunque ammettere che di questi tempi c’è un gran bisogno di azioni di una qualche ir-responsabilità.

Ti scrivo le parti difficili che ho salvato dell’ultimo libro.

“Non è un percorso la vita. Il fatto che abbia un’estensione ci illude che nelle durate ci siano ore di progressiva intelligenza. Ma nessuno sa dove sta andando. Nessuno ha mai saputo far altro che arrangiare a posteriori i fatti che si verificano in uno schema ragionevole che ci illuda di essere padroni del nostro destino. Ma che padronanza è quella che non sceglie? E dunque anche io: ti ho scelto come dico? Si sa solo che adesso che siamo insieme (cioè ora che tu accetti di restarmi vicina) se dico che ti avevo scelto e tu sorridi..: ecco che l’affermazione di un dubbio che non ha risposta si cambia nell’illusione di un rapporto di predestinazione. Ma quello che si può dire è solo che l’amore cancella quanto non gli si adegua e che all’amore più che altro ci si resta impigliati dopodiché non si saprà che dire e tutto quel gran parlare durante le ore insieme sarà solo imbarazzo tenerezza incomprensione rassegnata e la serie infinita dei regali di Natale che si erano fatti senza partecipazione e ora invece ci scorrono via dalle mani senza ipocrisia. E sicchè ti prego, amore, di tenermi celata la pietra col mia nome che mi avevano destinata con rassegnato anticipo. Devo occuparmi dei miei scarponi nuovi di pelle di capra. Sai bene che lungo la strada che faremo possono succederne di tutti i colori …!”