profeta mio malgrado
un negozio soltanto c’è ancor’oggi
non è arrivato il progresso da questa parte del mare di lacrime inevitabili che caratterizzano l’esistenza
venivi qua anche tu come me
a riforniti
è qua che tutto è cominciato
un pomeriggio
fuori il salone bianco dell’ingresso all’edificio
mi viene in mente che nessuno spreca parole sul pomeriggio ed è un male
ma noi insieme, allora, ponemmo rimedio a quella falla rimasta aperta nello scafo del bastimento letterario
aprendone una nell’imbastitura degli avvenimenti futuri
noi siamo sempre stati imprevidenti
io certamente: pensa, stamani ti ho pensata e mi sono messo a piangere perché posso immaginarti dopo di me
sapere il futuro dove non saremo è una profezia
ma non l’avvento di una divinità vedevo stamani
solo te senza me
come l’avessi voluto sempre, il tuo durare