nove dicembre 2025
pensieri partigiani si proteggono dalla polizia tra radici e foglie
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idee di opposizione chiare piccole disperse si legano sottoterra alla rete vegetale che assicura la loro nutrizione linfatica
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vivranno ancora a lungo
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“c’è un momento in cui ho cominciato a guardarmi da fuori innamorato
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osservare me come fossi un’altro fa della mia la vita quella di un’altro
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è un esercizio spaventevole per quanto volontario e il modo migliore per capire qualcosa in merito a tutto quello che succede
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vedevo noi
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lasciavo scorrere distrattamente la nostra esistenza esercitando nessuna volontà
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è la mia età finalmente troppo avanti che mi libera dalla nostalgia
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l’unico limite vero è la linea della fine cui prima si tende che infine si teme (sbagliando)
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a superarla necessita l‘immaginazione
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in quel momento si ha da vivi la possibilità di rivivere di già e di già ricordare tutto quello che capiterà
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la conseguente caduta della paura garantisce impunibilità all’immaginazione conseguente
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il rimpianto non si volge al passato e sfida il tempo che manca per vivere oltre e va a prenderselo
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il non fu non precipita in non più
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vedo l’ignoranza mia su quale sia la tua esperienza di noi, se mai tu abbia temuto l’avvenire come accade legando gli affetti presenti al fenomeno naturale delle durate
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sulla soglia del giardino di fiori e frutti giro un’attimo indietro la testa guardando a traverso questo ‘prima’ breve che si esaurisce
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posso non illusoriamente raccontarti il profumo che viene in qua
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anticipo di un modo di restare sempre insieme
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un suono roteante scioglie la dipendenza da ogni cosa amata
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dice della coesistenza di due amanti che si ammirano
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il prima e il dopo indistinguibili”
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la polizia non è poi arrivata e i pensieri hanno potuto completarsi e così niente da fare per fermarmi: saremo, ogni volta, in me, noi
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sempre come è stato fino ad oggi e penso domani che nasco … e dopo.