le scarpe lucide dei confederati
Restare in uno stato di ignoranza. Appartenerti per conto mio. Mi consegno agli Stati della tua Mente. Confederazione statutaria. Legislazioni per accordi tra regnanti tengono tutto legalizzato.
Restare è restare federati. Non è semplicemente aspettare. Non c’è niente da aspettare. Con te è lusso d’essere. Non sprecherò noi per altri noi.
Amore è una condizione densa indubitabile. L’alternativa è una sottrazione a causa di strati di nebbia. Sottrazione paradossale che restituisce potenziando la forza misteriosa dell’intelaiatura del disegno.
Poi. La strada e l’aria. Il cielo sulle pietre. I quarti di luna e le lune nuove e le lune piene sulla città agglutinata nella conca tra campagna e spiaggia.
Poi. Il tempo nella sua sostanza di stati d’animo in successione matematica. Uno due tre quattro cinque sei… tu. Continua. Tu, che scandisci i miei passi. Dammi un senso. Ora. Raccontami come sono arrivato.
Con gli inni di grida e i voli delle rondini a picco. Non ne voglio sapere più di niente. Si può restare così felici come adesso? Con la camicia di forza di questa commozione?
Il tempo fisico è un freno che aggancia. Ma noi siamo la locomotiva extraterrestre. La casa che ha fiumi d’acqua chiara. Che sappiamo non è una perdita.
Perche la nostra casa sorge…. su una sorgente.
Noi siamo quando siamo accanto. Questo è. Perchè non c’è realtà senza accordo al proposito.
Non sono la cattiveria e l’invidia il pericolo oramai che sappiamo lottare. Adesso il pericolo è un cambio brusco del tuo o del mio tono di voce.
Così per non tradire il patto legislativo di confederati andremo a scuola di dizione con le nostre belle scarpe lucidate.
Si va sbadati. Sul cuoio scintillante il riflesso delle nostre lacrime di gioia svela quello che è.