infinito remoto
L’ultima cosa sono stati improbabili acquisti e colorare di giallo cromo le pareti. Retrocedendo c’è una rosa gialla al centro della stanza.
Prima la correzione di un errore e i tuoi dubbi su di me che galleggio nella calma illusoria di una pretesa infallibilità.
Ancora prima erano notti senza sapere e giorni navigati a vista tra saluti esitanti e nessuna promessa.
La stella del mattino alla fine delle traversate scandiva la successione retrograda dei risvegli.
Prima e prima di prima il brusio degli accenni è tutto l’impossibile sperato possibile del mondo. La storia sono eventi a ritroso a partire da ora.
Oggi è il centro degli avvenimenti. Noi siamo il primo sogno Il risveglio di stamani la creazione
Tu sei l’infinito remoto.
Io quello che rifarebbe tutto com’è stato.
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Avere sempre e per quanto ci sia possibile, il coraggio e la giusta consapevolezza di noi stessi per saper ascoltare il “brusio degli accenni”. Da lì ogni volta possiamo scrivere nuovi capitoli delle nostre vite.