il sogno di C.

20 Ottobre 2010 Lascia il tuo commento

il sogno di C.

“il pesce nel sonno e il riccio nel letto”: suonava così la frase al risveglio quando i pensieri della notte erano diventati figure di un sogno che la memoria cosciente aveva registrato per tenerlo per un poco  – qualche ora o addirittura un giorno – e poi, probabilmente, lasciarlo svanire via via che le ore si fossero succedute fino a notte
quando si ricomincia a dormire

“il riccio nel letto il pesce nel sogno”: il pensiero del sonno divenuto, al risveglio, memoria cosciente, si trasformava in una musica nella mente nella ripetizione silenziosa delle parole che nominavano le figure

“il riccio nel letto il pesce nel sogno” – poco a poco – nella ripetizione mentale delle parole cessava di essere memoria cosciente e regrediva a realizzare il pensiero di un suono

(….regrediva bisogna dire sempre quando la denominazione delle realizzazioni del pensiero non si rivolge ad una cosa percepita nella realtà fuori dell’uomo ma ad una creazione di quello che nella realtà materiale non c’è:  semmai è nell’invisibile e imponderabile della vita mentale: allora la parola che designa la cosa pensata ha l’immagine e il suono ma non la figura….)

il più assoluto silenzio, dunque, avvolgeva la ragazza al risveglio e tornando alla coscienza lei realizzava i nomi delle figure dei pensieri venuti nel sonno e la ripetizione ritmica dei nomi sottraeva le figure alla coscienza e la ragazza restava mollemente distesa come la figura degli amori di Modì: guadagnando in bellezza.

mentre rimemorava il sogno insomma le parole ripetute mentalmente suonavano in modo che lei si distraeva dal significato e le venne di accarezzare il suo amore là accanto: involontariamente ma non per caso diremmo…

era successo che il pensiero avesse realizzato un suono senza la stimolazione delle vie acustiche da parte della realtà del mondo esterno – rumore voce umana canto o grido -.

la musica delle parole ripetute silenziosamente era solo un’idea perchè nella realtà non materiale del pensiero non c’è comunque lo spazio necessario all’origine e alla propagazione di un onda fisica di suono.


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il confine del mondo
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