il diciottesimo scalino

Bisogna dire dei giganti. Questa favolosa invenzione. Chi sono amore i giganti? I giorni della paura? Sono le dita della mano tra i capelli? Sono le guance accostate? Le domande? Sono i colpi che il cuore batte al torace per richiamare la mia attenzione?

Eccoci. Una specie contesa tra il fuoco che scalda e la fantasia che il calore potrebbe suscitare l’odio che può strappare l’uno dall’altra!

Ho sognato i giganti e nel mondo non ci sono giganti. Forse non so quale proporzione attribuire alla dismisura del nostro benessere di ieri  

Eravamo noi due sulle scale esterne. A guardare fuori. Giganti. Perché ci eravamo inerpicati al diciottesimo scalino.