gli amori ‘impossibili’
Menù.
Noi due.
I caffè.
Poi il sogno in una foto.
Poi l’acqua su cui cadono le nostre lacrime per la commozione.
Poi l’amore che è commozione.
Poi la fine della finzione.
Poi ‘io ti amo e lui non può nulla’.
Poi ‘tu sei perduta in me e lui non può nulla più neanche in te’.
Poi ‘lei che mi ama ha già lasciato la cima dell’ormeggio’.
Poi ‘amore tienimi stretto!’
Poi ‘mio amore impara ad annodare le corde che mi legano alla vita’.
Poi ‘…legami tu…!’
Poi ‘non è peccato, sai…!’
Poi ‘fidati che nessuno di buon senso può tentare di contrastare il non senso di un amore’.
Poi fu notte.
Poi ‘non c’è romanticismo nel loro tentativo di ucciderci’.
(Per questo nove anni fa (più un mese) cominciai a scrivere).
(Poi è evidente che il fosforo delle tue dita disegna oggi dopo esasperanti attese la mia figura nel buio..)
Ora: la zattera mi abbraccia e mi nasconde.
Ora: la zattera è la culla di lucciole di un neonato bastardo.
Ora: ‘So le parole’.
Ancora: ‘So quel che dici’.
Ti amo. È una fortuna. Comunque vada.