attitudini

10 Luglio 2018 Lascia il tuo commento

(tutti diritti riservati ad Anna Leen)

Io che vado attraverso la chiome della pianta che sono. Generata nella torba. Composta di aria e fango. 

Una tromba di fiato. Elfi a onde. L’idea che il pensiero è dichiaraione universale. Figlio delle terre alte. 

L’oggi è una geografia. Le terre ospitano agricoltura di incroci genetici. 

I pali luminosi tengono ferma l’elettrochimica dell’iniziativa. Chi si oppone all’inerzia, altrimenti? 

Gli esseri umani hanno voluto chiamarsi ‘iniziativa’ …. ‘moto’ … ‘tendenza’. 

Nei millenni ultimi, per garantire spazio all’inutilità, il nome della specie è stato ‘accarezzare’. 

Da non molto la specie è ‘tempo’. Per non lasciare al nulla il corpo immobile nel sonno. 

Il risveglio è una transizione ancora temibile. La specie non vi ha posto mai rimedio. 

Abbiamo costruito città case e stanze per darci pace di quell’insuccesso. 

L’architettura civile protegge i risvegli definitivamente e irreversibilmente precari in ognuno. 

Abbiamo trionfato, per nostra consolazione, in campo semantico. 

Si è scoperto che il nome vero dell’amore è ‘attitudine’…


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misteri canicolari
(*)in nota a “tutta cuore e cervello”

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