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23 Marzo 2018 Lascia il tuo commento

Due donne che corrono sulla spiaggia” P.Picasso. 1922. (Museo Picasso. Parigi)

Attorno alle parole un connettivo di tutti gli anni prima di ora. È l’io: vita interstiziale residente.

Detto quanto era da dire, chi non ha detto tutto resta vivo. Costui illumina con la propria decisione di tacere.

Il pudore dell’indicibile esprime la natura finita di noi. È una mano leggera alle labbra.

Il mare ci prende. Tiriamo il fiato, e un vortice d’aria chiude il discorso.

È il regalo del sonno accanto al corpo della ballerina. Parlare era la prova prima della prima.

Uno che tace è una fiaccola di clausura. Ha  in sé i rossori e i languori di tutte le storie. L’inizio e la fine.

Nel silenzio dell’interruzione l’umanità sogna quanto resta da fare e gira la molla per caricare un orologio.

1905: Einstein formula l’equazione che stabilisce l’equivalenza e il fattore di conversione tra l’energia e la massa di un sistema fisico. E=mc(quadrato).

1922: “Due donne che corrono sulla spiaggia” Pablo Picasso, 1922. Gouache su compensato. 32,5 per 41,1 cm. Musèe National Picasso. Parigi.

1972: “Istinto di Morte e Conoscenza”. Massimo Fagioli parla di una mai nominata o indagata Realtà Non Materiale Umana.

Sono fenomeni di neoclassicismo impressionista. Corpi radiosi accorrenti. Il discorso dell’io razionale si arresta.

Il silenzio che segue è gelatina di luce. Cose ancora non del tutto comprese. Imposizione alla pazienza.


cosciente e non cosciente
1972 - 2017

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