sismografi di ultima generazione

3 Novembre 2019 Lascia il tuo commento

La torta di oggi è servita su un piano di marmo e cotone su cui si stende la colazione come una promessa ai piedi dello sguardo della ragazzina che già sta volando verso il futuro che è un Luna Park sempre aperto.

Finisce il suo latte. Si alza decisa. Sacrifica la guancia rosea alla barba prepotente del suo innamorato. È una liturgia tribale. La comunione della passione. L’ustione di un rito di disponibilità. La prima competenza della specie umana di genere femminile deve essere stata la non ostilità.

Come sempre vieni te alla mente. Te sei  quella che io immagino che tu sia. Uguale e migliore di me. Che non ti offendi. Non ostile. Primitiva. Ecco cosa c’entra il sesso con l’amore. Il sesso è memoria di una disponibilità. Riporta tutti ad un rito di conoscenza primitivo. Ad un sapere umano: latte e luce in mente.

Gli amanti primitivi non avevano proprietà. Latte e luminosità variabile dei pensieri definivano l’estensione dei loro regni. La fiducia disegnava ciò che restava all’interno dei confini di ciascuno. Non esisteva una regolamentazione del possesso dell’altro.

Si possiede soltanto la propria non ostilità. Chi è ostile, d’altra parte, seppure crede di possedere qualcosa, in realtà non può sperare niente.

Tra le forme di non ostilità c’è di aspettare: che servirà. C’è la buona disposizione d’animo. C’è l’obbligo di tentare un linguaggio. Ci sono gli anni difficili della timidezza.

Ora ogni giorno scrivo per scavare con le mani una strada nella montagna di di luce della giornata. È tutto da traversare un giorno. La non ostilità fa si che io mi sia portato al mutismo e alla scrittura.

Portami via, ti imploravo ieri. Senza ostilità e senza sospetto ripeto portami via da qua.

E improvvisamente il latte il piano del tavolo l’ampia vetrata del bar la strada di fronte e poi anche tutte le strade e i muri delle case e le chiome dei pini che proteggono l’edificio della scuola elementare frusciante di bambini e gli avventori e i passanti e l’idea globale di mondo che gli occhi abbracciano vengono traversati e riuniti da un’onda leggera come da un destino comune di uomini e cose. 

La non ostilità farà di noi sismografi di ultima generazione. Forse quel giorno saremo diversi e tu ascolterai le mie preghiere. Le cose che non ti dirò mai. 


Tag:

Categoria:

non pretendo ...
ospite e ostaggio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.