non c’è divinità più gradita delle parole da regalarti

16 Novembre 2021 Lascia il tuo commento

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Notte Sulla Capitale

(Inchiostro)

 

L’amai immediatamente mentre a bordo del ring incitava scarmigliata il suo beniamino e presi a battere la testa contro il muro per spaccarmi il sopracciglio e non essere da meno dei due feroci combattenti e mi presentai a lei pallido e insanguinato.

 

Dopo – come ci si toglie una dalla mente non l’ho mai saputo – piansi il tempo necessario, un tempo che non è mai uguale e mentre ci passa sopra non si sa quando finisce perché non c’è una regola. Piansi notte e giorno. Come fanno tutti.

 

Quando si affievolirono i lamenti, e della ferita al sopracciglio che m’ero procurato in mezzo agli urli del palazzo dello sport per farmi forte era rimasto solo ferro amaro in bocca, un giorno nevoso, tornai in scena.

 

Salda trai cavi di ancoraggio di una grande insegna al neon che sovrastava la città intera e diceva

 

Noi

 

lei al vedermi slanciò avanti i fianchi per accelerare le naturali oscillazioni con celestiale sprezzo del pericolo quasi volesse manifestare la gioia che fossi là.

 

 

E si cambia e non si muore. Lei non se ne va. È tutt’ora incancellabile. E mi rompo il sopracciglio contro lo spigolo di una libera associazione tra sacro e profano. Un po’ poeta da poco e un po’ martire della religione ecumenica del desiderio.

 

Mi stendo anch’io sull’insegna luminosa che le corde d’acciaio del presente senso del mio legame con lei tengono sopra le province e le nazioni.

 

Il neon dissacrante recita versi sacri che disegnano la scia di una cometa kitch.

 

Io, finalmente acquietato dalla rassegnazione a lei, rifletto sull’erotismo della fede nell’illusione. Le seguenti parole traversano il buio di sempre.

 

Scopri la Tua presenza/

Mi uccida la Tua vista e la Tua bellezza/

Sai che la sofferenza d’amore non si cura/

Se non con la presenza della Tua figura

(S. Giovanni della Croce)

 

E non c’è divinità più gradita delle parole da regalarti.

 

(……)


correre
non cambierei niente di tutto questo

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