l’ordine dei giorni secondo Psiche

14 Agosto 2018 Lascia il tuo commento

Sono notti funebri di Psiche i giorni. In successioni apparenti, diffusi e seminati per i campi delle durate, sono stelle nel cielo. 

Ognuno dà adito permette e precede e segue e deriva e trae da altri. Eppure non sono una fila ordinata di cose. 

Sono ciò che è contiguo e confina. 

Psiche:”La contiguità è ignoranza. L’affinità deserto. La libertà aria notturna o meridiana. Il pensiero sale marino.”

Psiche è l’involontaria intelligenza. Disordina la successione. Sparpaglia le stelle. Ma a suo vantaggio semina solo ammirazione. 

Ahimè in Psiche la troppa bellezza è una qualità inerte, uno scoraggiante vantaggio. 

Quanto è troppo, agli occhi dei pigri, non è. Non comparabile e differente è il destino di ciò che non ha eguali. 

Psiche sposerà piangendo senza stupide ribellioni il mostro di ferro e fuoco: il bello contraddittorio causato dalla sventura. 

Psiche: “Il tempo è diffuso tra i mondi/ I giorni sono astri lucenti/ Nessuno ha un rilievo nel tempo/ Il pensiero è ordine ottenuto da una semina.”

Psiche umilmente disposta al vento delle rupi è intelligenza che si asciuga le lacrime con il velo di sposa funebre.

Sa che l’ignoto è costitutivo. Che il mostro di ferro e fuoco delle circostanze da non temere è l’ordine disseminato di tutte le cose. 

Psiche candidamente accetta che proprio ciò che confina è sconosciuto.  

È divenuta finalmente e improvvisamente disponibile a sostenersi come causa di sé. 

Sulla rupe, al vento, è tenebra sciolta in lacrime. Più avanti e più in basso -subito dopo- è nuda e invisibile. 

Amata e ignorante. 


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