le fessure di cui ci si avvale, tutti, per respirare
Lo si voglia o meno è tutto ricerca il linguaggio.
Un grande interprete vive la sua parte e ride e piange e non finge.
Poi. Poi la conclusione del discorso è un palcoscenico di fiori e foglietti di plauso
“..bravo! fantastico..!!! ”
e ancora
“Un portento… un genio… commovente!”
È tutto vero. È tutto amore.
Che conta se è in atto? Di fatto è la macchina possente e delicata del pensiero delle persone che si muove e disloca le quinte pesanti una vita intera come fossero ali.
O pagine. Che io poi leggo. Che racconto. Ma non è storia. È sintassi.
Quando è storia si vive e si muore. Qui ti ho offerto di vivere e morire sulla scena.
Non c’è altro, amore. Forse neanche nessuno si riconosce specialmente nei singoli passaggi del testo.
È tutto qui. Metto per scritto quei passaggi che lasciano intravedere la vita come è.
Du certo è da quelle persiane, attraverso quelle fessure tra vero e verosimile, che respiro.