lato sinistro dello sguardo

11 Dicembre 2011 Lascia il tuo commento

gli anni a venire

lato sinistro dello sguardo

il forno per il pane apriva presto. prima di domani. ho sognato di scrivere di nuovo che non ero solo.

allora tu fai il sole che brilla e io la nuvola che sprigiona scintille. tutto sta in ciò che si mette in gioco ( anche nella realtà sessuale )

l’incendio della mente di cosa brucia. che storia si ricrea per essere trasformata nei gemiti e nelle parole senza narrazione.

tutto sta in che tipo di intelligenza genera l’abbandono. quale è la competenza dell’apprezzamento degli sguardi e della torsione dolce del collo verso il lato sinistro dello sguardo di chi ti desidera quando le cose volgono all’eccesso imprevisto.

quale sia la forma di compiacenza e di intraprendenza allo scandalo. quanta ribellione alimenta il pensiero ogni volta che la mano si avvicina e scorre.

quale quantità della contrazione nervosa che reagisce allo stimolo del desiderio torna come permesso e invito.

come è che poi diventa la conclusione che suggerisco a me stesso che: “il più è forse  la comprensione”.

quell’andare errante mentre fai altro è anche per te un viaggio interstellare o è la visita di abitudine ai parenti il pomeriggio dei giorni festivi.

guidare diritta all’incavo tra le dolci colline è anche per te sognare o un varco per il ritorno alla terra promessa.

potremmo mai – mi chiedo mentre pulisco la stanza degli scambi scientifici – trovare  un intesa su quanto è accaduto mentre giuravamo

prima che il sonno e il risveglio nascondano ‘tutto’ nella rimozione o prima che l’azione caotica della massa cerebrale crei i sogni come  condizioni di discontinuità da comprendere.

al mattino dopo il mio compleanno so solo che la poca intelligenza che mi servirà a vivere ancora nasce ogni volta da una separazione. in altre parole: tu che torni a te – via, lontana – ed io con la consolazione di un fantasma che chiamavo studio e ricerca.

le mani sul viso né disperazione né riflessioni profonde. direi attesa. che si sviluppi l’immagine che ‘tutto è possibile’. il sorriso sul volto delle statue di sale. niente altro.


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