lascia la vitalità

21 Luglio 2011 Lascia il tuo commento

lascia la vitalità

l’immagine che svanisce crea l’immagine dell’immagine che svanisce. porta l’espressione della attività mentale fino alla fisica corrispondente alla vitalità di una posizione psicologica irritante e offensiva. in realtà noi sussistiamo senza una ragione, dormiamo e sorridiamo al giorno che viene, dal silenzio facciamo sorgere parole, il trombone scivola e intona, del niente dell’ottone parleremo giorni e giorni, sul metallo ottuso e roboante scriveremo trattati, siamo certi di poter occuparci di qualche infimo angolo di mondo pieno di deludenti rifiuti con disposizione poetica. ci possiamo benissimo immaginare di restare -noi tutti- attorno ai metalli grigi delle gru crollate sul molo. si sa che balleremo scalzi nelle colline verde smeraldo sull’erba che cresce rigogliosa perché la terra contiene l’uranio impoverito dell’ultima strage democratica. si sanno fare baratti poco giudiziosi tra il moto della danza e il fantasma della morte per radiazioni. è per via dei tromboni e delle chitarra muti nelle loro custodie che meglio si indaga nel silenzio a proposito della costituzione della realtà e sulle differenti forme costitutive di realtà numerose. parleremo del giorno appena passato oggi. parleremo del tempo del quale nessuno si è accorto. diremo che il tempo passa mentre generalmente nessuno ne ha coscienza. diremo che narrare del tempo trascorso tuttavia è una cospicua quota di pensiero. il pensiero razionale è coscienza del tempo. la vita mentale, globalmente, è narrazione di qualcosa che non è stato avvertito mentre accadeva e che dunque -inavvertitamente- viene ricostruito come invenzione. il pensiero cosciente dice di sapere che quella invenzione che copre l’ignoranza del tempo che è trascorso si chiama verità. in realtà la conoscenza dice: la coscienza è la faticosa costante ricreazione di un passato perduto per sempre proprio nella sua verità di essere stato ignorato mentre accadeva. il senso di colpa di non essere presenti nel tempo determina la serie di figure ed eventi grammaticali e sintattici che chiamiamo descrizione narrazione e storia. l’amore è scienza della realtà poesia del presente inaccessibile e muto ascolto degli ottoni e delle chitarre. non ci sono parole per dirti quanto e come sono legato a te. ci sono parole per dirti che si riesce davvero sempre a parlare di quasi nulla e tuttavia si resta in relazione.

adesso -che è certo che la realtà della faccenda d’amore è che per sempre niente diremo della verità di quanto accaduto- possiamo scambiarci promesse di fedeltà. senza coscienza è massimamente la musica. suono del tempo che accade mentre si ha la sensazione che nient’altro che quella musica accada.

ti giuro: relazione d’amore tra la donna e l’uomo è sommamente silenzio dove capita che il rapporto sessuale sia offerta di realtà genitale alla realtà dell’ interesse e del desiderio.


poichè nel tempo le cose accadono
bartali

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