l’appuntamento sul confine

19 Maggio 2013 Lascia il tuo commento
Bird

“L’Appuntamento Sul Confine”
©claudiobadii
per
OPERAPRIMA

Come il nero smentisce l’ideale conformista del colore, l’inconscio che sancisce le figure -come non fosse vero che esse sono solo soggettività ineliminabile- diventa, proprio laddove si finge mitologia e patrimonio di rappresentazioni universali, un luogo comune. Il pensiero scientifico cosciente del medico, che affronta la malattia mentale, dovrà cambiare atteggiamento. La malattia è sempre biologica. Più o meno direttamente. Il pensiero scientifico cosciente del medico non riesce a adeguarsi all’ideale conformista di malattia dell’anima, e la proposizione ‘malattia dell’anima’ perde le ali della proposizione scientifica, restando tra le pagine dei libri di storia della medicina. Non possiamo più estendere la fisica della malattia alla natura spirituale. L’anima è incorruttibile poiché approfitta del proprio ‘non essere’ – di fatto non essendo derivata dalla realtà materiale. La malattia -in relazione a quanto si tenta di chiarire su ‘essere’ e ‘non essere’ dal punto di vista della rilevanza del proprio riferimento originario- riguarda ciò che è realtà dell’esistenza biologica. E, in relazione alla malattia del pensiero, riguarda la fisiologia che sottende l’attività biologica alla base della attività mentale: che è una.

Una volta sola siamo rimasti insieme. Dici che è poco. Ma una sola volta è il nero smagliante. L’albero luccicante di luminose scarpe. L’arborescenza delle cellule cerebrali legate una all’altra. La foresta del pensiero che è il ricamo di uno scialle e le pagine di letteratura araba. La mente è iconoclasta, perché l’essere è fondato sulla funzione della vita psichica nota come ‘soggetto’. Questa ‘cosa’ denominata vita psichica si dice, da molte parti oramai, che possa essere definita ‘immagine’ e che essa derivi dalla attivazione luminosa della biologia cerebrale (per via della luce che colpisce la retina al momento del parto). Il pensiero alla nascita corrisponde dunque ad una fulminea inondazione elettrica neuronale (che può anche essere poeticamente definita uno moto divino sul mondo delle cose). L’immagine primaria è certamente un ricamo di architetture urbane ed è caratterizzata da una improvvisa presa di distanza dall’inerzia. Lo studio della vita mentale è effettuato dalla coscienza interessata del pensiero, che si rivolge alla materia da cui esso deriva.

Il pensiero che indaga sul pensiero non è scienza medica. Esso è, certamente, stupore: stupore delle figure come si ottengono durante la creazione umana, e stupore nelle insenature dei salti che interrompono la continuità altrimenti armoniosa della natura inanimata. Il pensiero che indaga sul pensiero non ha colto l’essenziale della ricerca medica : studiare le ore fenomenali dell’appuntamento sul confine del giorno con la notte. 


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©zoe (inviato il 17/05/2013 alle 15:46)
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