l’amore ‘a prescindere’
La ragione è indistinguibile sul piano fisico dall’irrazzionale perché il pensiero è una funzione diffusa che sopravanza ogni criterio di localizzazione anatomica.
Non che ci sia del fatalismo in questo. Piccoli presìdi si potranno sempre attuare. Ma in misura minima.
Una volta incontrata te non ebbi un’altra possibilità. Razionale e irrazionale si fusero. I miei movimenti cominciarono a orientarsi come gocce d’acqua verso il fondo valle. Le mie scelte estetiche andavano verso quelle che mi parevano le tue idee di bellezza e cercavo, inconsapevolmente, il tuo gradimento o, meglio, di attuare gesti e scelte secondo quello che ritenevo ti sarebbe piaciuto. (Perché si sa che un innamorato farebbe di tutto per piacere all’altro).
Potremmo dunque affermare che fossi già perduto per altre scelte e, poiché il pensiero è questa funzione diffusa che dicevo all’inizio, e considerato che tutto questo campionario di miei affetti e indirizzi lentamente e inesorabilmente variava, si può affermare che io stessi andando verso una fisiologica irreversibile trasformazione.
Lungo un certo numero di mesi, infatti, il tempo si impresse, momento per momento, nei circuiti neuronali dedicati a sostenere le nuove computazioni che presiedono il senso morale e le scelte pragmatiche necessarie a sostenere la felicità che mi regalavi e le inevitabili preoccupazioni di perderti.
Avere a che fare con te non fu una scelta, come si vede. Ci tengo a sottolineare questo sul piano medico. Le responsabilità individuali restano tutte. Anche se dico che non potevo che assecondare un accadimento interiore.
Il pensiero ha origine materiale. Ma resta che il soggetto ha valenza etica.
Insomma, una persona, un giorno, porta cambiamenti decisivi nella nostra mente. Nel nostro modo di sentire il mondo. Non è sentimentalismo dire che gli amori attivano funzioni di ideazione che ci erano sconosciute ma per le quali eravamo predisposti.
E se ci si riflette neanche si può dire se sia ‘bene’ o ‘male’. Sono semplicemente cose che succedono. Cui nessuno ha mai saputo opporsi. Sono la disperazione dei legislatori. Ma non serve perdere tempo a giudicare.
Peraltro tu non hai ‘colpa’. Non c’è stato alcun ‘accordo’. Bisognerà rendersi conto che molto, nell’uomo, è ‘a prescindere’. Quello che conta quasi sempre lo è.
2 commenti
Forse non siamo gocce nell’ oceano … ma l’oceano dentro una goccia…
Non solo è bello ma mi aiuta tantissimo