la teoria della nascita di Massimo Fagioli

24 Marzo 2015 Lascia il tuo commento

Massimo Fagioli

Leggo piano la luce che entra nella stanza e porta il senso di una scelta: “22 MARZO 2015 La teoria della nascita, elaborata dallo psichiatra italiano Massimo Fagioli e alla base della pratica dell’analisi collettiva, viene presentata in questi giorni a New York nell’ambito di un convegno internazionale di psichiatria in programma alla Cooper Union for the Advancement of Science and Art, importante università progressista americana. Un simposio e due relazioni sono state dedicate alla Teoria della nascita. I libri di Fagioli sono stati esposti e inseriti in catalogo perché considerati testi di avanguardia nella terapia delle psicosi.” http://www.rainews.it/dl/rainews/mNew-York-ne-parla-3f4b788e-438a-47e6-940d-ada8d89173b6.html)edia/teoria-della-nascita-e-analisi-collettiva-di-Massimo-Fagioli-anche-

La scelta di trentanove anni fa risulta ben fatta a leggere i messaggi di oggi. La teoria della nascita di M. Fagioli, scienza avanzata per la cura delle psicosi, si apre nell’atmosfera delle accademie anglosassoni. La Cooper Union for The Advancement of Science and Art di New York ospiterà la proposta per quello che è: scoperta medica di fondamentale importanza clinica e evento di natura rivoluzionaria riguardo al pensiero sulla natura dell’essere umano.

Stamani. Pensavo alla notizia e a quanto posseggo. Mi dicevo: “Avrò l’isola dei passi, la sabbia della strada, il profilo dei rari negozi, i ferri bruniti delle facce degli altri, il cemento dell’aria grigia della mattina”. La notizia non altera la coscienza che non si ripiega su di sé. Il filo leggero e resistente non si attorciglia, corre verticale, affonda nel cemento dell’aria grigia della mattina, cuce gli strati alti delle nuvole come un operaio compone il pavimento degli attici ai grattacieli. Lo sguardo si alza e si curva in cima alle linee d’aria: afferrando stabilmente quella base. Costruisco.

La teoria della nascita di M. Fagioli verrà presentata con due relazioni e un simposio alla famosa accademia per l’avanzamento della scienza e dell’arte di N.Y. Per questo oggi, in questa periferia rarefatta di una città priva di ogni qualità specifica se non una sua luce riflessa di mare, guardo in alto gli attici dei grattacieli, i loro solai sovrapposti, cerco di contare le decine di appartamenti aerei e immagino la verità: che la scelta teorica di tanti anni fa è giusta. È ancora giusta come fu immediatamente giusta senza consolazione.

Poi il pensiero non deve essersi mai più piegato su se stesso rinnegando i miei ‘sogni’. La coscienza si è svolta fin qui e, se non sbaglio leggendo il dipanarsi del piano teorico fin oltre l’oceano di Colombo, sono in grado ancora di verificare e riconoscere l’inalterata valenza di quella scoperta. E allora sconsolatamente isolato rifletto, bagnato dalla polvere bianca dei decenni che scende dagli attici nel cielo di stamani, che forse anche il non cosciente di questi quasi quaranta anni dal 1976 sarà stato all’altezza della resistenza necessaria. Siccome non si è opposto…


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