iscrizioni su pietra

25 Febbraio 2023 Lascia il tuo commento

La pietra sotto l’albero di casa ha un’iscrizione di dedica, una richiesta di concessione, forse un ultimo scongiuro ad un’amante temuta.

 

“Ne me brise pas le cœur”

 

Non fare a pezzi il mio cuore.

 

Tornano in mente tutti gli amori perduti, ma per fortuna la frase ruota, e si esaurisce in brevi, languidi accenti: senza far male.

 

Apro il tetto semovente della caverna, girando la ruota di manovra, ricavata da un masso di pietra bianca.

 

Così si inaugura questa mattina museale. Esco fuori. Nel bar ci sono ninfe e una fonte. La città è più bella, coperta di cenere.

 

Per noi due il mio pensiero mette in scena scenografie primordiali. Accadde da subito, e continua ad accadere.

 

Da quella volta che mi inventai per te certe scarpette da ballo trovate abbandonate nei corridoi del Louvre, fino a ieri che ti facevo notare, furente, la goccia bianca di panna cadute sulla manica della giacca scura elegante.

 


Si è sempre trattato di alpinismo sentimentale: d
ita gelate, amore fino all’ultimo chiodo. Mi sembra sempre di dover concedere corda alle ascensioni, per avere accesso alla lista di tutte le anime che l’amore mettee in croce  che è conservata in cima alla montagna.

 

 

E poi noi prendiamo il the in parete, la tela della tua voce che si distende, l’eco dei richiami, tu che ti scaldi le mani con il fiato, tu che gridi. 

 


“Ho fatto, amore! Andiamo!”

 

 

Allora io mi riscuoto dal torpore della tua assenza. Guardo correre le nuvole sotto di noi secondo una scena che dovrebbe poter essere immaginata dovunque, e che tuttavia, nella memoria, è sempre rimasta al vertice della medesima montagna.

 

 

Poi stamani eccomi seduto al bar/museo. Diventato un uomo di ferrovia. Uno che semplicemente segue istruzioni e spinge il treno sulla rotta sempre uguale dei binari: come dire che non ho alcun potere su di te.

 

 

Ai miei piedi ho una montagna di carbone: da buttare nel doppio forno della locomotiva. E questo è perché il pensiero è un fenomeno di combustione!

 

 

Con braccia accese, a metà mattina, ti porto un regalo. 

 


Un regalo esprime un’intenzione. È una azione che segna l’avvenuto salto evolutivo, un passaggio di specie e l’ultimo caso di rinnovamento che si conosca.

 

 

“È per te” dico con gli occhi abbassati d’imbarazzo: perché non voglio sapere che faccia avrai fatto.


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dopo te va meglio

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