incontrollabili amori

14 Aprile 2018 Lascia il tuo commento

Leggendo, di Per Olov Enquist, “Il Libro di Blanche e Marie” (Iperborea edizioni, 2006, pag. 96-97) mi sono imbattuto in queste righe:

Aveva imparato molto da quella costa. Era la marea che faceva paura, lo scarto era di sedici metri, e incontrollabile. Le cose incontrollabili sono quelle che più affascinano e più fanno paura, per questo vi si era dedicato. Quella costa, aveva detto, è come l’animo umano: l’uomo viene scoperto e ricoperto a ritmi stabiliti dallo spirito di Dio. È solo un’immagine, non vuol dire nient’altro: non è credente. Il sacro nell’uomo è come il flusso e riflusso della marea, scopre e ricopre l’animo umano. Dice di provare rispetto per il respiro profondo del mare. Tutto ciò che viene messo a nudo così a fondo è necessario e spaventoso. Prosciugare l’interiorità di un essere umano, in modo da rendere accessibili granchi, alghe e conchiglie, lo spaventava.”

È un romanzo che dice la vita di Charcot secondo i ricordi di una sua affezionata paziente della Salpetriere. Dunque forse niente è ‘vero’. Non ‘giuridicamente’. Però forse l’idea dell’interiorità spaventosa, di granchi alghe e conchiglie nel fondo, la conoscenza come prosciugamento che l’indagine della coscienza opera di tutto il resto per la propria sfida…. tutta questa serie di rappresentazioni, già aleggiavano nella mente dei cercatori. Freud assisteva alle lezioni di Charcot. Chissà, magari condivise quella predisposizione d’animo.

Diversamente da Charcot, però, Freud non si ritrasse all’idea del prosciugamento e anzi ne propagò la metodica. Gli parve necessario teorizzare lo spavento della sua mente su una fisiologia di rappresentazioni non prevedibili.

È che l’incontrollabile dalla ragione provocava nella sua mente reazioni maligne.

Restò il metodo di aspirare a sottomettere alla coscienza le funzioni dell’imprevisto amore. L’arresto giudizioso del pensiero fu un divieto. L’arretrare d’un passo la pietra dello scandalo. Scandaloso l’inconoscibile.

Il gioco è fatto.

Sto sognando. No, leggo le parole di una testimone/attrice della scenografia psichiatrica alla fine dell’800 nel romanzo di un bravo scrittore del nostro secolo.

Non sto sognando. Associo invenzione letteraria e conoscenza storica. Non vuol dire nulla. 

Tuttavia: come riusciremo a sviluppare ipotesi meno drammatiche sulla questione dei fondamenti dell’essere umano evitando gli equivoci e i trabocchetti che la cultura ha posto da sempre sul sentiero? 


Tag: ,

Categoria:

di fronte a chi parte
la via principale della cittadina di mare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.