il senso della vita
quello che vedi sono i muscoli in azione del serpente che non dorme mai che non smette di avanzare disegnando curve o seguendo la linea di un’onda e così esso oscilla mentre spazza l’area del suo avanzare
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ma quello che a me interessa non è descrivere il serpente da fuori: è scrivere dal cuore di ciascuna delle fibre che lo compongono per avere idea della sua essenza animale specifica
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e scrivendo scompare il pensiero della figura di un rettile e se ne forma uno differente che si incarna nella biochimica cerebrale che riconduce l’indagine al fenomeno centrale della genesi del testo
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posso affermare che scrivo a partire da te per tornare a te: quando ogni volta, alla fine della scrittura, sparisci di nuovo e la volontà di quel modo di vivere che è scrivere va via e alzo le mani dal foglio e mi guardo intorno e intorno c’è solo aria e brusio e l’odore del caffè e davanti un giorno che servirà esclusivamente a ricordare questo momento in cui nasci e muori tra le dita
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dopo tanti anni sei diventata un misterioso atto di pensiero
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non so cosa direbbe uno specialista della vita mentale di un’ossessiva intenzione di chiarirmi qualcosa di te che diventa volontà di te
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che non è più, come un tempo, ‘volerti’
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ed è diventata un ‘volere’ che rivolgo a me, che allora muovo la mano alla stesura grafica di lettere che compongono parole che, allineate in righe sovrapposte sui fogli, fanno di te l’origine e il senso non tanto dello scrivere ma della forma di vivere che la scrittura mostra e mette in gioco
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si comincia sempre a scrivere da quello che resta: così stamani io…
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“quello che vedi sono i muscoli in azione del serpente che non dorme mai che non smette di avanzare disegnando curve o seguendo la linea di un’onda e così esso oscilla mentre spazza l’area del suo avanzare..”