il coraggio di (amare) una donna
il coraggio di (amare) una donna
c’è un pensiero non cosciente quando sono con te sta nello spazio variabile tra i corpi è un pesce volante nell’aria umida sopra il mare
e dunque evitiamo parole eccessive limitiamoci alla soggezione composta del sesso che impone il diritto-dovere della reciprocità
alla ‘fine’ – ma non c’è mai ‘fine’ – ci raccontiamo d’essere successivi a noi e che pare ad ognuno che il prima sia stata una presunzione
la coscienza viene sempre dopo dire quello che è stato è un atto tardivo un pensiero -felice doloroso inutile- di un moribondo
le onde luminose morivano sul buio della retina in un mare di scintille e davano vita alla tua figura nero splendente contro la vetrata
di quel nero di ‘te’ resta un frammento di luce sul labbro inferiore che si arrende al sorriso verso la città infinita ai tuoi piedi
ragionare incorreggibile del bianco che morde il buio e di un amore tuttora possibile
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