Fujisan o Fujiyama(*)
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”disambiguazioni”
(La Gita in Montagna)
L’antropologia descrive come utopica una umanità completa e conclusa. Il discorso sulla nascita animale dell’uomo è teoria dell’inconcludenza.
Essere umani è l’uovo di drago favoleggiato sulla cima bianca del Fujiama. L’umanità rimane irraggiungibile dietro nebbie impalpabili e gusci delicati.
Che “si nasce animale e uomo si diventa” è il verso impoetico alla base della didattica di Scuole e Accademie. L’educazione è sempre stata una recitazione.
Dunque, poi, da utopia a distopia il passo è breve: e essere-umani resta nell’uovo in cima al vulcano. La certezza di irraggiungilità cancella la speculazione. Il vulcano è una madre vuota.
Così ho smesso di leggere. Non c’è, in tutto, nient’altro che digressione. Preghiere a non guardare. Nostalgie di una umanità che si va perdendo proprio mentre il discorso al suo proposito procede.
Sono venuti a vivere da me giorni pieni di curiosità dichiarate e di amori taciuti. Li ospito in questi venti metri quadrati tra montagne di libri necessari oramai solamente a smorzare gli eccessi atmosferici.
L’attuale correre dei giorni è una rivolta che appare inarrestabile perché si accende e si alimenta da impreviste inutilità.
Tra tali inutilita c’e la luce ridondante di lei che entra da me attraverso i varchi della distrazione: e la distrazione sono finestre aperte sul vulcano innevato.
Posso dire che – in regime d’amore – la libertà non è ribellione ma destinazione.
(*)nota a proposito del titolo: In alcuni testi occidentali il Fuji-san è a volte riportato come Fuji-yama, poiché il terzo kanji del suo nome, 山, può essere pronunciato anche -yama. Tuttavia questa non è la pronuncia corretta, come dimostra il detto «Fujiyama, geisha!», usato dai giapponesi per indicare il Giappone frainteso dagli occidentali.