fessure

10 Dicembre 2018 Lascia il tuo commento

Assolvere Dio dal nostro dubbio sul suo esserci o meno noi non possiamo. Questa è la grande differenza. Che Dio può farlo, di assolverci, da quella eventuale incredulità una volta che la sua mente si sia distratta dall’assoluto non contemplar che sé. 

Non ancora assolto, io ho stipato l’universo nello spazio della fessura del dubbio. Ho condiviso con tutti i miei simili la parola realtà come viatico fino a che non sarà sistemata la pratica della mia perdonabilità. 

L’entropia, come alcuni possono confermare, è inversamente proporzionale all’emozione. 

Nella fessura di stupore, spazio finito ma immenso, affollato di tutte le cose passate presenti e future, sei entrata tu. E, come si dice, senza l’umiltà di una preghiera, ma col piacere di una riconoscenza opportunistica, ringrazio Dio. 

Di non aver sigillato ancora, con la sua presumibile Immensità fatta di Nulla, le volte dei cieli e gli orizzonti: di aver lasciato spazio all’incertezza e all’arbitrio. 


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