erba nella neve primaverile

24 Agosto 2018 Lascia il tuo commento

L’intima natura delle cose è pensiero perduto e ferito. 

L’uomo nella neve smemorato sanguinava alla tempia destra. Grande bellissimo e inerme sbandava. Recitava la filastrocca universale dell’afasia. 

Disturbi della coscienza del linguaggio e dell’equilibrio, avrei scritto nella relazione per la prova di specializzando. 

Ma allora, sei anni prima, ci affollammo con premura zittendoci tutti dalle nostre stupidaggini. 

La neve dissolta in un’aia bruna e calda. Il piano di fronte al bosco disgelato dall’improvviso tacere. 

L’uomo mostrò di riconoscere il nostro movimento accorato perché smise l’agitazione.  L’afasia si addolcì. 

Questo sei anni dopo ancora non avrei saputo. 

Ora ricordo: neonato dovetti piangere atterrito vagando nell’assenza di attenzione. Finché qualcuno accorse. 

Seppure non riuscii in un primo tempo a smettere di piangere sentii sciogliersi le grida. 

Tornai negli anni alla normale afasia del neonato tra parola e abbracci appropriati.

Erba calda scura nella neve delle cime alpine in estate.

Da queste decisive esperienze di disgelo provengo.


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lussuosi sprechi
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