baluardi letterari alla mancanza di te
Di Aldo Giorgio Gargani conservo “Il sapere senza fondamenti” (Mimesi Edizioni- Milano – 2009). Per non dimenticare che alla prima lettura ero un ragazzo in accademia e gli corsi dietro un bel po’ perché era amore intellettuale vero. Il secondo mio atto non stupido. Il primo è quest’ultimo di cedere a te.
Ho a cuore, di Michael Cunningham, “Le ore”, tascabili Bompiani, Gennaio 2012. Da portare in tasca, appunto, nel vento freddo, in cerca di “…amori che valgano un capolavoro o niente, perdio…” come tossisco di indignazione da tempo.
Grigio metallo è la copertina di “La carta e il territorio” di Michel Houellbecq. Che va letto per forza specie nei primi romanzi. Questo contiene la frase “Qualche volta aveva l’ipermercato solo per sé – e gli pareva un approssimazione abbastanza buona della felicità.” Così quando sono infelice sorrido. Perché gli ipermercati possono essere palliativi.
Di Annie Ernaux “Il posto” è bello e crudo e senza fronzoli. È come una donna traversa il tempo e i luoghi. Come io non so fare. Troppo tardi per cambiare. Ma un maschio non può cambiare fino ad essere una femmina. Non secondo me. Allora “Il posto” è dove non saprò arrivare. Sto al balcone della vita di fronte al mio amore. Un buon posto.
Dedalo Edizioni, di Edward B. Budget e Michael Starbird, “Dall’improbabile all’infinito: caos, coincidenze e altre sorprese matematiche”. Dedalo Edizioni – febbraio 2011. Qui, poiché il libro non è granché, è il titolo che mi obbliga ad accostarlo agli altri. Ho sempre cercato regole poi ho trovato che la meraviglia sta nel porsi, molto dopo, sulle proprie tracce. Ora che ho te vicino in effetti il caos ha il suo strano attrattore.
“Tutto può essere una cattedrale: un grande magazzino, un sito archeologico, un monumento del passato, un centro commerciale, una stazione ferroviaria, un fenomeno geografico, talvolta persino una chiesa.” È sulla quarta di copertina di “Cattedrali” di Luca Doninelli. Garzanti. Maggio 2011. Io subito penso, per la mia attuale ossessione che ” … dunque anche un amore può essere una cattedrale all’amore.”
Così passa il tempo. Oggi. Che sei via.
A questo, perdio, è indispensabile la letteratura: a prendere tutto quello che serve per dare fondamento alla potenza delle mancanze. Che poi sono comunque indispensabili a restare in piedi.