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29 Maggio 2013 Lascia il tuo commento
Anna

“Quello Che Anna Scrive”
©claudiobadii
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OPERAPRIMA

Anna scrive questo

Il sogno ha portato una proposizione di tentativo di onestà contro la stupidità ed erano vele nere tese dal vento stagliate contro un cielo scintillante di pervinca e non erano vele qualunque, ma molteplici e sfaccettate vele di brigantino, il più snello e leggero tra i velieri. Ché come diceva Calvino la leggerezza non è superficialità ma capacità di planare dall’alto senza macigni sul cuore. Torna ancora il nero come possibilità e le vele sono il linguaggio. Non stupisce perciò che il proprio ideale assoluto di uomo sia un pirata innamorato che sfoggia due grandi orecchini d’oro, uno è il suo cuore aperto senza paura che il sangue ne esca, l’altro la certezza che questo non lo ucciderà perché sa che quel sangue è la vitalità. Ecco, amore mio, vorrei che tu fossi capace di essete amato così, come se fossi uno dei due cerchi d’oro alle mie orecchie.


la notte chiara del signor Notwen
fisiologia cerebrale

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