amore-‘infinito’

2 Dicembre 2018 Lascia il tuo commento

Davvero è abbastanza? Davvero è sufficiente? Le domande di sempre. Senza alcuna garanzia si va. 

La scienza non esulta al margine tra te e me e si tinge di pallore e incertezza e poesia e esitazioni e approssimazioni. 

La scienza è come uno che non vuol saperne di concludere il ciclo di misurazioni. E le ripete per perfezionarne l’accuratezza. 

Ma l’esattezza non si esaurisce in un numero finito di prove. Il pensiero può solo illudersi esatto. 

Non riuscendo a stabilire lo spessore del confine ne coglie l’infinità. 

Spossatezza d’amore necessario: se per contemplare serve un orizzonte che sia la tua carne una siepe.

L’amante dunque si renda calorosamente inconcludente e viva di rimandi. Comprenda che l’incompletezza è principio per le relazioni. 

Ceda all’evidenza che la moralità per amori eterni è irragionevole e l’esistenza di certe cose vere non è dimostrabile. 

Sia dunque modestissimo. Dato, peraltro, che la passione non è un incendio ma esperienza del fuoco. 

Il pensiero, il massimo che può, è ‘fingersi’ concluso. Che sa tenere insieme la fine e l’infinito. 

All’orizzonte, non oltre, il miraggio tremulo di segni vaporosi fornisce un pretesto alle canzoni.


grammatiche poco studiate
di terra e di mare

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