24 e 25 settembre

Ieri 24 Settembre Prima Mattina: Oggi comincia prendendo atto dei respiri nel sonno. Non che dormissi. Da ore la vitalità si è diffusa: credo sia il circuito del sistema simpatico. Non c’è il fastidio dell’assenza del sonno. Non c’è la fame. Neanche un pensiero attento su un punto preciso. Ci saranno molte cose da fare tra poco e sarà possibile per essersi determinato questo letto di cotone. Una capanna fresca di fango e radici che ha il tetto di palme. Ossessioni di pensiero che rivelano foresta fiumi tropicali e avventure letterarie infantili. La dolce vita di qua è fondata sulla certezza di donna: una base solida. La fortuna di questa geografia è che il territorio del delta – su cui ci troviamo- è pieno di migliaia di differenti ragazze. Con me dormono una giovane donna una bimba e un uomo. Con intrecci di parentela e amore. Tra poco sfrigoleremo come rami acerbi al fuoco perché il sonno finisce come una spada incandescente immersa nel catino del fabbro. I sogni non mancano mai: si inventa, si risveglia l’affetto. Si dice “… ho sognato che eri vestita di rosso …” per dire “buongiorno !! “.
La coscienza è differente da quanto accade se si scrivono le immagini del pensiero. Lei, la coscienza, è la costante relazione con il nostro sentimento del mondo. L’allegria dell’augurio invece viene prima della coscienza. È il sogno del vestito scarlatto che non ha motivo. L’identità, fondata sulla coscienza della nostra relazione con il mondo, possiamo considerarla, in genere, una successione di aforismi monotematici. Una serie di differenti riferimenti allo stesso evento. La coscienza, dunque noi stessi in maniera evidente, è un modo di assediare la verità.
Dopo l’assedio che travolge la perplessità infinita del risveglio, si trovano frammenti di parole tra le rovine ridenti di ieri. Ma ieri aveva in verità già ceduto all’assedio del sonno.
Noi, caduti, travolti, lasciammo il controllo degli eventi per molte ore. Per molte ore lasciammo la consapevolezza della nostra relazione con il mondo e il controllo delle conseguenze dei nostri sentimenti riguardo alle cose. Ci siamo addormentati. Una pazzia. Che il mondo proceda. Senza il nostro consenso. Ci siamo addormentati in schiere. Una buia luce ipnotica ha raso al suolo i guerrieri. Nessuno veglia in numero consistente né la persona dell’imperatore né i confini delle terre dominate.
Scrivere è per presentarti una versione della vita. Certo ti direi della ‘mia’ vita se non che non è vero. Mie sono le parole ma la narrazione, la versione appena scritta non è né mia né di nessuno. La convenzione della scrittura fa, delle cose che ti racconto, un segno neutrale di pace. Un trattato di accordi possibili. In questa versione la vita è una versione appunto. Io sono una cosa diversa e inattendibile. Però riesco a dire. Scrivere è dunque la quiete ad un certo punto di infinite esclusioni; in ciò che ti esprimo non c’è nulla di tutto quanto ho trascurato decidendo questa narrazione, questa forma di rappresentazione.
La Notte Tra Ieri e Stamani: L’offerta. L’offerta deriva da silenzi, è una deriva di maestrale, una traccia curva d’acqua marina schiarita dal freddo che viene su dal fondo. A suo modo è una pittura.
Oggi 25 Settembre Al Risveglio : Così aspettavo. È arrivata, come un sogno, nella notte. Ed è ora che conviene camminare sotto le nuvole lucide di scirocco e oscurità felice. E smettere di scrivere i pensieri. L’ultimo paragrafo diceva di lei. Io non sapevo. Lo vedo ora. Di lei ammirerò la figura. Ma, come fosse già maestrale e mare, acqua e vento, o insomma letteralmente una poesia: perché nella coscienza che scriveva è entrata l’azione dell’affetto che trasforma le cose. L’affetto ha separato un’intenzione unica in due amori. Ora io posso continuare la mia vita, ma diversamente da prima.
Ad una racconterò la storia della ragazzina felice per la sua nascita: per l’arrivo sulla terra di una amica di gioco fidata per sempre.